Michelangelo, il Papa, San Miniato e la Cappella Sistina


© Fabrizio Mandorlini
“Nel mille cinquecento trentatre. Ricordo come oggi a dì 22 di settembre che andai a Santo Miniato al Tedesco a parlare a papa Clemente che andava a Nizza; e in tal dì mi lasciò Sebastiano del Piombo un suo cavallo”.
E’ Michelangelo che scrive di questo incontro nei suoi manoscritti. E’ in questo luogo che il papa Clemente VII dà all’artista l’incarico di affrescare la Cappella Sistina, incarico che venne confermato anche dai pontefici che si succedettero.
In quest’incontro ebbe un ruolo determinante la famiglia sanminiatese dei Grifoni, e in particolare Ugolino. Egli studiò a Firenze presso la scuola di Francesco Guicciardini, fu poi maggiordomo del duca Alessandro, e aveva servito appunto Papa Clemente VII Medici. Fu successivamente uno dei segretari di Cosimo I Medici fin dal suo avvento al potere nel 1537. Si dice che nel 1533 Ugolino avesse incontrato Michelangelo Buonarroti per incaricarlo del progetto del palazzo di famiglia a San Miniato, progetto poi portato a termine tra il 1551 ed il 1573 su disegno di Giuliano di Baccio d’Agnolo.  San Miniato aveva già accolto altri papi. Nel 1434 Eugenio IV, fuggito in esilio da Roma al tempo in cui dimorò a Firenze e nel 996 Gregorio V.
La famiglia Grifoni emerse dunque in seguito alla conquista fiorentina di San Miniato, praticando la professione notarile e visse il periodo più fortunato nel XVI secolo quando servì papa Leone X Medici.
Altre famiglie importanti hanno fatto la storia di San Miniato, i Roffia, gli Ansaldi, i Borromei, i Buonaparte, i Gucci, i cui eredi sono oggi alla guida di una delle più importanti griffe del mondo.